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05/05/2020

San Lorenzo meets St.Pauli

La settima puntata di "Veniam da San Lorenzo per scrivere la storia”, la nuova rubrica di storia sull'Atletico e dintorni. In questo episodio, il primo di due parti, raccontiamo la storica tre giorni organizzata per celebrare il primo anno di sport popolare.

 

(vai alla prima puntata per cominciare la lettura dall'inizio)

 

San Lorenzo meets St.Pauli. Quartieri ribelli a confronto.

di Andrea Greco (con la collaborazione di Ruggero Apruzzese e Luigi Muoio)

 

“Un anno è già passato e siamo ancora qua”. Non sembra vero, ma dopo un solo anno di vita l’Atletico San Lorenzo è già un progetto in grande crescita. Nato nell’estate del 2013 come semplice squadra di calcio popolare del quartiere e subito iscritta sulle ali dell’entusiasmo al campionato di Terza Categoria (qui il racconto), nel giro dei dodici mesi successivi subisce un processo di crescita esponenziale. Dai bambini che hanno la possibilità di dare i loro primi calci ad un pallone (qui il racconto), alle ragazze del calcio a 5 che anche loro hanno affrontato il primo campionato amatoriale, ai ragazzi della pallacanestro (qui il racconto) e della squadra di calcio che difendono sul campo i colori rossoblù. Ma soprattutto c’è la passione dei sostenitori (qui il racconto), di tutto il quartiere che supporta il progetto, di tutti coloro che con il loro entusiasmo stanno scrivendo la storia dello sport popolare a San Lorenzo. Un “sogno” di una manica di pazzi che si è già trasformato in una solida “realtà”, a dimostrazione che con passione e impegno i sogni a volte possono avverarsi e la realtà li può anche superare.

Dopo la serata al Nuovo Cinema Palazzo del 3 maggio 2014 (qui il racconto) abbiamo ancora voglia di raccontare il nostro “sogno” e di farlo crescere ancor di più, celebrando questo primo anno e ponendo le basi per un futuro ancora più luminoso. E cosa c’è di meglio per fare ciò se non provare ad organizzare qualcosa con quello che un po’ da tutti è ritenuto il faro europeo del calcio del popolo, del tifo antagonista e ribelle, del modello di gestione popolare e comunitario, ovvero il glorioso FC St.Pauli dell’omonimo quartiere di Amburgo?

Sembra un altro sogno da pazzi, ma invece la cosa diventa più facile di quanto si pensi. Grazie a Marco Petroni, un assiduo frequentatore del Rebel Store che sta finendo di scrivere il primo libro in italiano sulla storia del St.Pauli (qui il libro), riusciamo a metterci in contatto con Massimo Finizio, un romano (ma purtroppo juventino) che vive da molti anni ad Amburgo, ex dirigente del St.Pauli e tra i personaggi di spicco nel giro degli italiani della città. Lui è entusiasta del progetto e della possibilità di portare a San Lorenzo un po’ di Germania, ed inoltre, ci dice che in questo momento sta seguendo da vicino e sta anche giocando con una delle squadre filiali del St.Pauli professionistico, l’FC St.Pauli 7 Herren, e che se vogliamo può anche far venire tutta la compagine a Roma per fare una partita con l’Atletico. Accettiamo senza nemmeno pensarci e partiamo a tutto spiano con l’organizzazione. 

Vogliamo coinvolgere nell’evento tutto il quartiere e tutte le realtà ed i luoghi in cui vive la nostra polisportiva. Vogliamo costruire un’iniziativa che alterni momenti di dibattito e di approfondimento con attività sportive, sociali e ludiche. Ne viene fuori un programma di ben tre giorni, densissimo di appuntamenti e con un calendario fittissimo. Decidiamo di porre il focus dell’intera manifestazione sul rapporto tra San Lorenzo e St.Pauli, due quartieri lontani geograficamente ma con tanti punti in comune, ed ora con una sponda di vicinanza anche nello sport. Chiediamo al solito Micio, che aveva già realizzato la grafica del nostro stemma e di tutto il materiale della stagione, di realizzare qualcosa ad hoc per questa iniziativa e ci crea una locandina che spacca: fondo nero come da tradizione anseatica con lo stemma dell’Atletico e del St.Pauli che fanno bella mostra. Nasce “San Lorenzo meets St. Pauli”, sottotitolo “quartieri ribelli a confronto”.

 STPAULI BANNER

(la spettacolare grafica dell'iniziativa) 

E’ la prima volta che come Atletico San Lorenzo ci cimentiamo nell’organizzazione di una roba del genere, una lunga tre giorni di dibattiti, attività, calcio giocato e calcio parlato, con presenze da tutta Italia e ospiti d’onore i ragazzi di Amburgo. I mesi precedenti sono scanditi da riunioni organizzative e sopralluoghi, mail da e per la Germania, telefonate da tutta la penisola. Si arriva quasi senza accorgercene alla data dell’evento, il 5 giugno 2014, e siamo tutti un po’ tesi e preoccupati per come potrebbero andare le cose.

La prima serata prevede un dibattito pubblico proprio sui quartieri a confronto che decidiamo di svolgere in strada, chiudendo al traffico il pezzo di strada davanti allo Spazio Sociale 32. Già dalla tarda mattinata di giovedì San Lorenzo è in ebollizione, Via dei Volsci viene allestita con i soliti palloncini rossoblù, il Rebel Store è un viavai di curiosi e cultori del genere, e di fianco alla porta di ingresso del 32 è stato da poco realizzato un grande murales con lo stemma dell’Atletico San Lorenzo. Siamo in attesa dei ragazzi del 7 Herren, per i quali abbiamo addirittura organizzato una visita guidata del quartiere prima del dibattito. Il nostro Stefan, di madrelingua tedesca, si mette a disposizione per accompagnare i ragazzi del St.Pauli in giro per un tour della San Lorenzo storica e di movimento. Si è ben preparato per non fare brutta figura con i suoi conterranei, ed un po’ tutti siamo in fibrillazione per l’arrivo dei tedeschi. Alcuni di noi che in passato sono stati ad Amburgo in occasione delle iniziative antirazziste organizzate dai tifosi bianco-marroni hanno potuto apprezzare l’estrema organizzazione e puntualità teutonica di quegli eventi, dove la birra scorre ai fiumi ma gli orari e gli appuntamenti vengono sempre rispettati. Anche per questo motivo, ora che i “sainktpaulini” vengono da noi, non vogliamo essere da meno, e già dal primissimo pomeriggio il quartiere è tutto in fermento pronto ad accogliere la comitiva germanica. Peccato che la visita guidata è prevista alle 17.30 ma dei tedeschi ancora non si vede l’ombra, malgrado siano atterrati a Fiumicino già dalla mattina. Proviamo a contattarli più volte ma senza esito. Intanto il tempo passa e capiamo che lo stretto timing previsto per il giorno d’apertura sta andando a farsi fottere e gli appuntamenti stanno saltando uno dietro l’altro. Dopo più di un’ora del previsto arrivo riusciamo a contattare Massimo che ci “tranquillizza” con un classico “si, si, stiamo arrivando”. L’attesa, invece, si protrae per almeno un’altra ora. Qualcuno comincia a pensare, anche giustamente, che i tedeschi ci hanno letteralmente “pisciato” e che a quest’ora se ne staranno in giro per Campo de Fiori e Trastevere a bere birre e importunare ragazze. Il Duka è tra quelli che propende maggiormente per questa versione, e sta quasi per proporre di abbandonare il campo, quando finalmente all’angolo di Via Tiburtina con Via degli Equi si materializza un nugolo di altissimi ragazzi biondi tutti vestiti con la stessa polo marrone. Non possono che essere loro! Sono praticamente ormai le 8 di sera, Massimo prova a scusarsi spiegandoci che è difficile tenere a bada un gruppone di più di quindici ventenni, alcuni dei quali per la prima volta a Roma. Capiamo che la tanto decantata puntualità teutonica si è immediatamente smarrita ed evaporata all’arrivo nella Città Eterna.

Comunque, la prevista (tre ore prima) passeggiata in quartiere è ben che saltata, con sommo rammarico di Stefan, e anche per il dibattito pubblico ormai c’è ben poco da fare. L’odore delle cucine del 32 comincia già ad arrivare e le birre a go-go trangugiate, sia da noi nell’attesa che da loro nel lungo attraversamento della città, hanno già fatto salire non poco il tasso alcolico. Si capisce subito che c’è solo tanta voglia di divertirsi e stare insieme, piuttosto che mettersi seduti per una chiacchierata formale di cui nessuno (o quasi) sente il bisogno. Non manca, in ogni caso, l’accoglienza e lo scambio di doni reciproco. I ragazzi di St. Pauli appena arrivati regalano allo Spazio Sociale 32 la classica bandiera col pugno che infrange la svastica, mentre noi li accogliamo con due striscioni che in un tedesco più che perfetto (sempre grazie al buon Stefan) recitano “Willkommen St.Pauli” e “Gegengerade San Lorenzo”. Il primo è chiaramente traducibile, mentre il secondo è un’allusione al nome della celebre gradinata dello stadio Millerntor, la Gegengerade che è culla della tifoseria dei pirati. Un po’ come se per qualsiasi tifoseria italiana avessimo scritto Curva “tal dei tali” Sezione San Lorenzo. 

La cena va avanti tra canti e birre, tentativi mal riusciti di comunicare decentemente con i tedeschi, e comunque grandi risate e una bella atmosfera di amicizia che fa da sottofondo al tutto. Ad un certo punto sull’asfalto malmesso compare un pallone e da li al partitone è un attimo. Via dei Volsci si trasforma in un lungo e stretto campo di calcio e si finisce con una mega partita di street football tra sanlorenzini e germanici. Un 20 contro 20 che invade completamente la strada, tutti appresso al pallone come in un enorme partita di quelle che si giocavano da bambini, mentre sui marciapiedi impazzano cori e urla goliardiche degli improvvisati spettatori. Una di quelle scene che rimane impressa nella memoria, e forse una delle ultime volte che quel tratto di Via dei Volsci è conquistato da una gioventù selvaggia e all’arrembaggio.

(il partitone di street football notturno in Via dei Volsci) 

La serata continua al Sally Brown Rude Pub dove abbiamo organizzato la San Lorenzo & St.Pauli Rude Night con selezioni musicali e pinte a volontà. Con nostro stupore ci rendiamo conto che c’è la presenza di persone che vengono da varie parti d’Italia e anche d’Europa che hanno saputo in rete dell’appuntamento e sono stati attirati dall'evento tanto da aver macinato chilometri per venire. Tra questi si distingue una coppia di ragazzi della tifoseria dei Bohemians di Praga che ben presto si faranno apprezzare per la loro incredibile capacità di ingurgitare una birra dopo l’altra, e che per i tre giorni successivi saranno per tutti semplicemente “i cechi”.

Tra una pinta e l’altra si pensa, comunque, anche all’importante iniziativa del sabato seguente. Il venerdì, infatti, è libero da appuntamenti, anche perché i ragazzi del St.Pauli ne hanno approfittato per conoscere la città di Roma, mentre per sabato, appunto, si è deciso di organizzare un incontro con tutte le realtà di calcio popolare in Italia. In collaborazione con l’Ardita San Paolo abbiamo invitato compagne e compagni da tutta Italia per quella che è la prima riunione di questo genere mai fatta prima. Il fenomeno del calcio popolare è ormai esploso dalle Alpi alla Sicilia e al Lucernario Occupato alla Sapienza, dove decidiamo di organizzare l’incontro per ovvie questioni di spazio nonché per coinvolgere nella tre giorni anche le realtà del vicino ateneo, ci ritroviamo in più di 60 persone. Ci sono i fiorentini del Centro Storico Lebowski e le tre squadre storiche del calcio popolare partenopeo: la Stella Rossa, il Quartograd e la Lokomotiv Flegrea. Una foltissima delegazione di tarantini dell’Ardita Due Mari, i fratelli della Gagarin Teramo e i ragazzi del basket della Stella Rossa Venezia. Partecipano anche altre realtà romane come i Liberi Nantes e l’Asinitas Football Club nonché esponenti delle varie palestre popolari della città. L’Atletico San Lorenzo e l’Ardita San Paolo fanno ovviamente gli onori di casa ed aprono la serie degli interventi che coinvolgono tutte le squadre presenti. Il dibattito è molto ricco di contenuti ed esperienze. Ci raccontiamo e proviamo a darci dei punti comuni. Alla fine del lungo pomeriggio un po’ tutti ci rendiamo conto che, probabilmente, ogni realtà intervenuta ha una bella storia, interessante e peculiare nonché molto legata al territorio di appartenenza, e per tale motivo forse difficile da omologare all'interno di un discorso unico. In ogni caso ci lasciamo con la volontà di creare una vera e propria Rete del Calcio Popolare in Italia, coinvolgere le altre squadre che non sono riuscite a venire a questo appuntamento ma che hanno comunque espresso la volontà di far parte del percorso, e di ridarci appuntamento all’anno successivo magari in una città diversa in modo di inaugurare una serie di incontri itineranti della nascente rete, con l’obiettivo di portare avanti quantomeno delle battaglie comuni e condivise da tutti.

Dopo l’incontro si torna in quartiere dove è prevista una grande festa in piazza in puro stile atletico. La tradizione delle serate in Piazza Immacolata era, infatti, già diventata una prerogativa del modus operanti della nostra polisportiva ed anche questa volta non vogliamo che manchi questo momento di aggregazione nel lungo programma della tre giorni. Ruggero, uno dei fondatori dell’Atletico San Lorenzo e sanlorenzino doc, ci spiega con le sue parole il perché dell’importanza di quel luogo simbolico:

“Piazza dell’Immacolata è la piazza di San Lorenzo, ma negli anni ha vissuto profonde trasformazioni. Intanto, quella parte che si sviluppa di fronte alla chiesa, accanto al Cinema Tibur, quando ero piccolo non era area pedonale e non era neanche una vera e propria piazza nel senso che non svolgeva questo luogo e non era molto frequentata. Lo era, invece, la parte dove c’è il mercato la mattina, ovvero Largo degli Osci, mentre Piazza Immacolata era un posto squallido frequentato da tossici in cui la sera non ci passavamo mai. Quando poi trasformarono Piazza dell’Immacolata in area pedonale questa diventò la vera piazza del quartiere. Tuttavia non era sentita come luogo di aggregazione di tutti e spesso era teatro di risse e situazioni spiacevoli. Io stesso preferivo passare da altre parti per evitare che passando di li mi chiedessero in maniera molesta ed insistente se volessi comprare fumo o coca! Quindi, sin dal primissimo giorno che sancì la nascita dell’Atletico San Lorenzo, abbiamo sempre cercato di occupare e liberare la piazza da quel senso di abbandono a se stessa che si respirava. Soprattutto per noi sanlorenzini era un aspetto importante, quello di riprenderci la piazza riempendola con le iniziative della nostra squadra.”

Così, anche quella sera, non manca niente del solito programma, che è ormai una vera e propria tradizione delle serate in piazza: a partire dallo spritz delle ragazze atletiche fino alla braciolata popolare gestita solo e soltanto da Pozzo e Fragoletta, il sottofondo trash ribelle con Mirkione DJ e le incursioni sulla fascia di Bartolo, per finire con il live del nostro Emilio Stella che infiamma la piazza intera con il nostro inno, e dulcis in fundo il samba del Coletivo do Bigode. Ancora una volta, quella sera San Lorenzo è un po' Rio de Janeiro e assume quel clima coinvolgente e travolgente che trasforma la piazza in un luogo in cui c’è solo allegria. Nel mezzo della festa e proprio sul pavimento della piazza, non avendone avuto il tempo durante le pienissime giornate precedenti, ci tocca anche preparare lo striscione per la giornata successiva che per molti di noi rappresenta l’evento clou della tre giorni. Si tratta del primo quadrangolare del calcio popolare che vedrà sfidarsi la nostra squadra di calcio maschile dell’Atletico San Lorenzo con l’Ardita San Paolo, i tedeschi del FC St.Pauli Herren 7 e l’Asinitas Football Club. Ma quella è un’altra storia e merita un capitolo a parte…

(continua, vai alla seconda parte del racconto o scorri le immagini)

 

Qualche immagine della tre giorni di San Lorenzo meets St.Pauli

(per altre foto qui l'album del fotografo Gaetano Giordano, qui un altro album a cura dell'Atletico San Lorenzo)

 

STPAULI LOCANDINA 

(la bellissima locandina della manifestazione) 

 

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(Via dei Volsci in fermento in attesa dei ragazzi del St.Pauli) 

 

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(i preparativi per chiudere il traffico in via) 

 

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(i palloncini rossoblu e il murales dell'Atletico San Lorenzo di fianco al 32) 

 

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(i ragazzi del St.Pauli Herren 7 consegnano la bandiera al 32) 

 

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(benvenuto St.Pauli) 

 

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(gemellaggio sulla pelle) 

 

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 (la prima storica riunione della rete del calcio popolare) 

 

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(le rappresentanze delle varie squadre partecipanti posano per la foto finale)

 

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(Pozzo e Fragoletta, i braciari atletici) 

 

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(i "cechi" sono tra noi e non si fermeranno mai) 

 

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(il samba in piazza trasforma San Lorenzo in Rio de Janeiro) 

 

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(mentre si prepara lo striscione per la coreografia del giorno dopo)  

 

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(e Piazza Immacolata si infiamma di rosso fuoco) 

 

(per altre foto qui l'album del fotografo Gaetano Giordano, qui un altro album a cura dell'Atletico San Lorenzo)

 

(continua, vai alla seconda parte del racconto)

 

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