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27/04/2020

Lettera d’amore. Sul “calcio bimbi” e dintorni

La quinta puntata di "Veniam da San Lorenzo per scrivere la storia”. Dopo le prime puntate sui primi mesi del progetto, proponiamo una lettera aperta di un calciatore della prima ora. Tra le righe ci racconta l’amore per l’Atletico e la genesi di ciò che poi diventerà la nostra scuola calcio popolare.

 

(vai alla prima puntata per cominciare la lettura dall'inizio)

 

Lettera d’amore. Sul “calcio bimbi” e dintorni.

di Nicola Gesualdo

 

Sono le 5:30 di un sabato notte, non riesco a dormire. Di solito il sabato pre-partita, nonostante l'adrenalina e l'attesa per la partita del giorno seguente, dormo come un sasso fino a quando squilla la sveglia. Questo sabato notte è diverso, domani non suonerà nessuna sveglia, non potrò scendere in campo con la maglia dell'Atletico San Lorenzo e non potrò sostenere la squadra dagli spalti. Lo facevo sempre quando non potevo giocare. Ci penso. Ripenso a come giovedì, prima degli allenamenti, ho comunicato al Mister Marcolino che non potrò più scendere in campo. Problemi logistici lavorativi. L'ho detto a denti stretti, quasi con vergogna. Abbandonare la squadra prima della fine del campionato, abbandonare il progetto, abbandonare chi ogni giorno si sbatte per portare avanti la carretta (i vari Greco, Pozzo, Biscottino, Alessietto, Mariano, Stefano, Luigi, Danielino, la lista sarebbe davvero lunghissima). Tutto questo ha causato in me vergogna. Volevo comunicarlo ai compagni di squadra, di battaglia, ma non ce l'ho fatta. Lo farò la prossima settimana, anche se so che il problema si ricreerà.

Per fortuna ho una certezza. Sono sicuro che domani a Marano Equo, prima in classifica, i miei compagni ci metteranno il cuore, quel cuore rosso-blu (anche giallo per Mariano) che trasforma chiunque entri in contatto con l'Atletico San Lorenzo. Quel cuore pulsante che durante le partite batte dagli spalti, quando un'intera curva composta da uomini, donne, bambini, anziani, salta intonando “E chi non salta è amico delle guardie”.

Non si può restare impassibili davanti a questo, ci si innamora subito. Ogni singolo dona qualcosa. Ma la cosa stupefacente è quello che ti ritorna indietro, tutto ciò che ogni singolo ha messo a disposizione del progetto ti ritorna indietro, tutto insieme. Un bagaglio di esperienze, sensazioni, e crescita personale che solo un progetto così può darti. Solo grazie all'agire collettivo si può costruire tutto ciò e solo grazie all'unione si superano gli ostacoli che fisiologicamente ti trovi davanti.

Tante vittorie, non moltissime sul campo per quanto riguarda la squadra di calcio a 11 maschile, ma una marea fuori dal rettangolo di gioco: calcio a 11 maschile, calcio a 5 femminile, basket maschile, basket femminile, calcio bimbi, la conquista di un campo sul quale allenarci, l'agibilità nel quartiere, l'aggregazione sociale tra persone, che forse, non si sarebbero mai parlate e chissà quante altre cose ho dimenticato. 

X04 gesu primi allenamenti

(l'autore Nicola ad uno dei suoi primissimi allenamenti del calcio bimbi)

Il calcio bimbi è un altro aspetto che ho vissuto da vicino, un progetto di cui ho visto la genesi, e nel quale ho provato a trasmettere qualcosa ai piccoli atletici e alle piccole atletiche. Inizialmente erano in 5 o 6, Ruggero mi diceva “Sabato mattina vienime a dà na mano? Con l’Atletico abbiamo deciso di provà ad allenà i bambini der quartiere e non”. Queste le sue parole quando l’Atletico ha deciso di dare il via al progetto. Era il lontano dicembre 2013, dopo pochi mesi dall’inizio dell’esperienza della prima squadra, e già avevamo deciso, quasi implicitamente e senza ragionarci troppo sopra, di partire con la scuola calcio popolare. D’altronde uno dei cori cita testualmente: ”Dice che siamo tutti fuori di testa…”. Beh, per fare una cosa del genere, lo devi essere.

All'inizio partecipazione gratuita per entrare a far parte del progetto: via, ormai in maniera incessante ogni sabato mattina il campo dei Cavalieri di Colombo, in Via dei Sabelli 88, è un vivaio. Matteo, Carlo, Nina, David, Andrea, Yuri, Ernesto, Adriano, ed anche qui, come sopra, la lista dei piccoli e delle piccole atletiche sarebbe molto lunga.

La prima volta sei teso, hai comunque una responsabilità: cercare di insegnare ai bambini, dai 5 agli 11 anni, a rispettare il compagno di squadra, a rispettare il giocatore avversario, a non esser delusi quando si prende un gol, ad incoraggiare il compagno che sbaglia, o ancora, a dare la stessa importanza ad una bambina che gioca con te, senza distinzione di sesso. Anzi, forse questo ce l’hanno insegnato loro a noi. Bambini e bambine giocano insieme a pallone. Uno sport sempre visto come prettamente maschile. Ti aspetteresti che ci possa essere discriminazione da parte dei bambini, e invece, con un semplice sorriso e attraverso la loro spontaneità e genuinità, scopri che ti hanno insegnato molto di più loro. Insomma, i bambini e le bambine che ogni sabato mattina hanno deciso di farci ritornare a noi bambini, ci hanno dato tanto, molto di più di quello che ciascuno di noi si potrebbe immaginare, forse molto di più di quello che noi, grandi, riusciamo a dare loro.

Il fondamentale apporto della Palestra Popolare San Lorenzo che forse per prima ha creduto in questo progetto del vivaio, che oggi conta centinaia di iscritti, con le categorie primi calci, pulcini, esordienti, giovanissimi. Al primissimo allenamento, data 14 dicembre 2013 al campetto dei Cavalieri, c'erano Mariano, Ruggero e Andrea Mac, a guidare un manipolo di bimbi. Erano quasi più i presunti mister che i ragazzini. Memorabile la foto di Antonella a bordo campo che immortala il momento in cui il pallone gli sta arrivando in faccia calciato da un piccolo atletico. Antonella stessa ed Alessandra a farci da chioccia, delle vere mental coach, a dir la verità più per noi che per i bambini. Ahahahah! Ci ritrovavamo in Palestra per discutere, migliorare, evolvere ed aiutare a far capire a chi era titubante circa la possibilità di sviluppare il cosiddetto settore giovanile che si trattava di un sogno realizzabile.

Poi è arrivata l’organizzazione anche per questo progetto che era nato sulle ali dell’entusiasmo. Io, Mirkione e Jaco, tre “soggettoni” pronti a dare un contributo a chi aveva riposto in noi la fiducia, i genitori. Tra quest’ultimi, ricordo quelli della primissima ora: Stefan, Marta, Lorenzo, Maurizio, e ridaje con la possibile lista immensa di persone che hanno riposto in noi, perfetti sconosciuti, la fiducia. Le prime magliette bianche con il logo dell’Atletico che hanno inorgoglito i nostri piccoli, poi sono arrivate le magliette celesti, addirittura una seconda maglia che ognuno sentiva cucita addosso. La indossavano impettititi, con l’orgoglio, l’onore e forse, chissà, anche la consapevolezza di indossare quella maglia. 

La prima trasferta, presso il campo della Polveriera, in pieno centro città, ci ha visto protagonisti, non soltanto sul campo, dove gli atletici hanno sfoggiato una prestazione degna di nota, ma anche sugli spalti. Avevano già imparato i cori che venivano cantati dalla tifoseria durante le partite della prima squadra, ma forse, li avevano imparati perché quei cori riecheggiavano nell’intero quartiere di San Lorenzo, ad ogni ora e da qualsiasi angolo. Se giravi per San Lollo era facile che ad un certo punto sentissi “Veniam da San Lorenzo per scrivere la storia”

X09 scene gioco colosseo

(la prima uscita ufficiale dell'Atletico bimbi al campo della Polveriera, con vista Colosseo)

Il progetto cresceva, quindi sono accorsi in nostro aiuto tanti altri: Cecilia, Biscottino, Alberto, Angela, Stefano "Rasta", Giovanni "Catanza", Corrado e poi più avanti Biglia, Swarowski, ecc. Il processo era che dalla squadre senior o dai giri atletici si veniva cooptati negli allenamenti dei bambini per poter continuare a dare vita a questo sogno. Un'altra cosa bella era quella di portare i nostri bambini alle feste in piazza dell'Atletico San Lorenzo: si mettevano due carrelli del supermercato a fare da porte e i bimbi giocavano dei bellissimi tornei di street football.

Ho voluto scrivere queste righe per lanciare un messaggio, un monito a chi non sa neanche cos'è il calcio popolare, a chi neanche immagina cosa voglia dire “gestione collettiva di una squadra di calcio”. Provate ad affacciarvi, rimarrete innamorati, nonostante le mille peripezie. Provate a cercare nelle vostre città un progetto di calcio popolare, e qualora non ce ne fosse uno iniziate a progettarlo. Questo vorrà dire impegnarsi, togliere del tempo ad altro, sensibilizzare chi non sa, ma il vostro dare non potrà mai essere minimamente avvicinabile e paragonabile allo tsunami di positività che vi travolgerà. Far rivivere dei concetti che ormai sono lontani dal “calcio moderno”: antirazzismo, aggregazione, antisessismo, rispetto, lealtà, trasparenza.

Grazie Atletico San Lorenzo. Mi fermo qui altrimenti queste pagine, scritte a penna su dei fogli di fortuna sotto la luce fioca di una vecchia lampada, potrebbero rovinarsi a causa di emozioni forti e immagini che mi scorrono davanti agli occhi ripensando a questo Amore nato a settembre del 2013 e che non finirà mai.

Il mio cuore ormai è rosso-blu (ops, e anche giallo per Mariano).

Anche se odio il “daje”, mi avete insegnato ad amare anche questo, ve lo devo: “Daje Atletico San Lorenzo”. 

(continua, vai alla sesta puntata o scorri le immagini)

 

Qualche immagine degli inizi del "calcio bimbi" dell'Atletico San Lorenzo

 

 X01 primo allenamento

(14 dicembre 2013, il primo storico allenamento del calcio bimbi, mister Mariano con Ruggero e Andrea Mac) 

 

X02 la pallonata

(la famosa scena della pallonata che sta per arrivare in faccia ad Anto, vedere l'ombra del pallone per credere...) 

 

X03 le primissime maglie

(le primissime magliettine bianche del calcio bimbi) 

 

X05 genitori atletici

(genitori atletici con Alessandra alla prima alla Polveriera)

 

X07 riscaldamento

(mister Nicola guida il riscaldamento)

 

X08 scende campo

(l'Atletico San Lorenzo scende in campo, per la prima volta per una squadra giovanile)

 

X14 atletici atletiche 

(palla al piede e pedalare, scene dalla prima partita)

 

X11 genitori bimbi

(i bimbi in campo e i genitori sugli spalti... ops, sotto l'albero)

  

X13 finale

(Alessandra con i bimbi atletici a fine partita)

 

X12 finale 

(foto di gruppo con i mister Jaco, Nicola, Antonella e Andrea Mac)

 

X14 atletici 

(i giovani atletici in versione piccoli teppisti intonano i cori della curva)

 

X16 piazza 

(i bimbi della scuola calcio popolare ad un torneo di street football in piazza)

 

X15 Gesu last

(ed infine, un piccolo grande sogno dell'autore: tornare ad esultare così, sotto la curva più bella del mondo)

 

(continua, vai alla sesta puntata) 

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