Atletico San Lorenzo, ANPI San Lorenzo e Libera Repubblica di San Lorenzo insieme per la 2° edizione di "Finchè vita non ci separi"
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Mercoledì 18 luglio, presso il centro sportivo dei Cavalieri di Colombo a San Lorenzo, si è disputata la seconda edizione di “Finché vita non ci separi”, torneo sportivo che ha visto come promotrice la nostra polisportiva, assieme ad ANPI San Lorenzo e Libera Repubblica di San Lorenzo.
Nato nel corso delle iniziative in memoria del bombardamento di San Lorenzo, avvenuto il 19 luglio 1943, il torneo sportivo, che quest’anno ha triplicato gli sport coinvolti allargandosi dal calcio a 5 a basket e pallavolo, si è confermato una volta di più un momento di partecipazione e di condivisione, di rivendicazione di pratiche e diritti, di denuncia di violenze e delitti.Quasi un centinaio di ragazze, di qualsiasi livello sportivo, hanno riempito con i propri sorrisi e la propria determinazione una serata aperta dal saluto della partigiana Tina Costa, già vicepresidente vicaria dell’ANPI Roma, e dal suo invito a resistere a fascismo, razzismo ed omofobia come fatto dalla sua generazione sui monti e per le strade durante la Resistenza, creando e implementando reti di solidarietà e sorellanza.
Tra canestri, battute e parate ci sono stati tempi e spazi per riflettere sulla condizione che oggi le donne sperimentano sui propri corpi, nella società e nello sport: reputiamo che la scelta di far sì che ad essere protagoniste fossero proprio quelle donne che sui posti di lavoro, nei campi di gioco e di allenamento, per strada e alle feste sono oggetto di violenza di genere sia una tra le migliori risposte da offrire ad una società che vede ancora agire a pieno regime sulla pelle delle donne dispositivi patriarcali, maschilisti e machisti.
Accanto alle denunce, come testimoniato dai nomi delle squadre partecipanti ai tornei, si sono affiancate diverse rivendicazioni relative all’ambito sociale, lavorativo e sportivo: dalla richiesta di pari diritti e salari con gli uomini, alla difesa della legge 194, dall’attacco ai medici obiettori, alla parificazione di premi e stipendi negli sport e alla professionalizzazione degli sport femminili.
Anche il mondo dello sport, popolare e non solo, ha la necessità di immettersi in quello spazio di dibattito aperto, in tutto il mondo, dal movimento transnazionale delle donne, che negli ultimi anni ha saputo costruire importanti mobilitazioni che hanno portato a nuovi riconoscimenti di diritti propri e per tutte e tutti.Dal canto nostro continueremo a vigilare, denunciare e lottare affinché lo sport femminile cessi di essere considerato come un qualcosa di “esotico” e cessi di essere spesso considerato solo ed esclusivamente dal punto di vista “estetico”, ma venga valorizzato per la propria valenza sportiva, sociale e culturale.