Venerdì 14 giugno 2019, a partire dalle ore 17:30, presso Communia, via dello Scalo San Lorenzo 33, l'Atletico San Lorenzo presenta:
"RossoBlu Friday: Quelle che... La Nazionale"
Proiezione Giamaica vs Italia
FIFA Women's World Cup- (Mondiali di calcio femminile)
A seguire
Aperitivo RossoBlu & Sangria Atletica
Live music con
Le Delorean feat MadameDisage Sofia
Vent'anni son passati e... La nazionale femminile è ancora qua!
Se magna, se beve, si sostiene l'Atletico e le Azzurre.
La nazionale italiana di calcio femminile, dopo vent'anni, torna ai Mondiali. La competizione inizierà a Valenciennes il 7 giugno; l'Italia disputerà la prima partita del torneo il 9 giugno contro l'Australia.
"Si fa presto a dire vent'anni, ma vent'anni fa era un secolo fa! Dopo molto tempo il vento torna a spirare a favore delle ragazze che sognavano di giocare a pallone da grandi. Ecco, quelle li hanno saputo alzare la vela e volgere la prua dove il vento è stato capace di trasformare un sogno in un punto di arrivo." (Quelle che... il calcio, Milena Bertolini).
Lo sanno bene (tra le altre) Patrizia Panico, Carolina Morace e coach Milena Bertolini.
Lo sapevano bene le "signore del Kerr" che in Inghilterra, nel XX secolo, hanno dato vita a questo movimento; come lo sapeva il "Gruppo Femminile Calcistico" nato a Milano nel 1930, formato da un gruppo di donne che scendevano in campo con la sottana.
E lo sa bene la nostra coach Patrizia Scoffone, uno dei portieri dell'ACF Roma femminile, campione d'Italia 1969.
Lo sanno bene capitan Sara Gama e le altre 22 Azzurre convocate per disputare il mondiale in Francia.
Lo sappiamo bene noi, tutte: calciatrici, allenatrici, addette ai lavori, tifose, donne, ragazze, bimbe, che abbiamo sognato e continuano a sognare correndo dietro a un pallone.
Tutte sappiamo molto bene quanto è stato (e quanto ancora è) difficile praticare questa disciplina, che in Italia, da sempre (e ancora oggi) è stata osteggiata, derisa, insultata in nome dei più infimi stereotipi maschili, specchio della subcultura sessista che permea ancora il nostro Paese.
Dal primo pallone calciato sul vialetto di casa, al campetto con i maschi; dai sacrifici e ai km di distanza percorsi per praticare lo sport che piú amiamo, alla prima squadra di calcio femminile in cui abbiamo giocato, abbiamo sempre scelto di scendere in campo per lottare contro i pregiudizi e gli stereotipi che troppo spesso abbiamo sentito (e continuiamo a sentire) sul calcio femminile.
Non sono lontani i tempi in cui Felice Belloli (alla guida della Lega Nazionale Dilettanti) dichiarava di non poterne più "di queste quattro lesbiche che chiedono sempre soldi".
Recenti sono le dichiarazioni di Fulvio Collovati e Giancarlo Dotto che non non meritano neanche di essere ripertute; e recentissimo è l'episodio a Mestre dell’arbitra insultata e offesa dalla tribuna e da uno dei giovani calciatori in campo.
E sono solo esempi dei tantissimi episodi che le donne sono costrette a subire nel mondo dello sport (e non solo).
"Il Calcio non è per signorine": quante volte lo avete sentito?
Noi quelle scarpette le abbiamo indossate tempo fa e non smetteremo mai di correre dietro un pallone!
Perché dentro quel rettangolo verde siamo tutte e tutti uguali.
“La storia addosso, il futuro adesso”
Per molte è stato solo un sogno, per tante, adesso, il sogno può realizzarsi.
Per le azzurre è già realtà
"Siamo quello che sognavamo, siamo #RagazzemondialiI"
Sport has no gender!
Le rossoblù vi aspettano!