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26/05/2020

All'assalto del cielo

La tredicesima puntata di "Veniam da San Lorenzo per scrivere la storia”, la nuova rubrica di storia sull'Atletico e dintorni. Siamo al racconto della stagione 2016/2017 che culminerà nella promozione in Prima Categoria del calcio maschile.

 

(vai alla prima puntata per cominciare la lettura dall'inizio)

 

All'assalto del cielo.

di Daniele Poma e Lorenzo Diana

 

"All’assalto del cielo!" Recitava così uno dei nostri più belli e azzeccati striscioni nella nostra lunga e intensa storia. Fummo noi stessi calciatori, con qualche rinforzo dal basket maschile, a occuparci dell’attacchinaggio a Porta Maggiore proprio all’ingresso del tunnel che porta a Scalo San Lorenzo, in una notte precedente a una partita chiave. Chi lo coniò ebbe il merito di centrare sentimenti ed aspirazioni della squadra, mescolarli alle parole d’ordine di una stagione di ribellione e amore che fu il ‘68 e ancora il ‘77. Qualcuno ci vide dentro anche qualche bolscevico che alle prime ore dell’alba corre nella piazza antistante il Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo.

Fatto sta che mai slogan fu più nostro di quello, nella stagione 2016/2017.

La squadra di calcio a 11 maschile dell'Atletico San Lorenzo, la prima nata della polisportiva, dopo la prima storica annata in Terza Categoria (qui il racconto dell'esordio) e due stagioni di tranquille salvezze in Seconda Categoria (qui un excursus su quel periodo), per la prima volta dalla sua fondazione aspirava al salto di categoria sul campo. E non lo faceva solo gridandolo dagli spalti di voler lasciare quella "merda di categoria" ma lo stava realizzando giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, vittoria dopo vittoria.

Di quell’anno sicuramente il ricordo più bello.

La stagione precedente non era stata esaltante. Una stagione strascicata, uggiosa, una stagione falcidiata da forti polemiche interne al gruppo, ma esterne al giuoco del calcio. Una impasse che aveva tolto  entusiasmo a tutti: tifosi, staff e squadra. Nonostante tutto ci salvammo. Probabilmente se non fossimo stati all’interno di un progetto popolare come l'Atletico San Lorenzo e se non avessimo capito che dietro a quei problemi si celava “una fuga in avanti” delle nostre volontà e della polisportiva tutta, avremmo sicuramente lasciato andare alla deriva la squadra di calcio maschile, ma non fu così. Si creò invece un gran sentimento di cambiamento comportamentale, agonistico e mentale che accrebbe il senso di appartenenza dei giocatori, vecchi e nuovi.

Per prima cosa, dopo una  breve rincorsa, chiamammo alla guida della compagine Fernando Marfurt, che avevamo incontrato sulla panchina avversaria del Quarticciolo nelle ultime giornate del campionato precedente. Sapevamo di lui che era un allenatore bravo ed esperto di queste categorie, ma soprattutto un uomo in linea con il nostro modello di sport. L'esperienza degli anni passati ci aveva insegnato che  non è mai facile trovare l'equilibrio tra la preparazione tecnico-sportiva e l'adesione ai principi e ai valori del calcio popolare, ma con Mister Marfurt riuscimmo finalmente in questo intento. Fernando, dopo un incontro con la dirigenza all'ora dell'aperitivo al Bar Celestino, accettò con l’entusiasmo di un bambino questo nuovo incarico, e fu il primo "vero" allenatore della storia dell'Atletico San Lorenzo.

La costruzione della squadra passò su due livelli: uno "pubblico" con le consuete selezioni aperte dell'Atletico e l'altro basato sul continuo lavorio di giocatori e mister per portare a casa qualche buon calciatore che comunque incarnasse i valori che ci contraddistinguevano. Attraverso questi canali arrivarono, non senza qualche grande sorpresa in positivo, un buon nugolo di rinforzi. Tra essi il fortissimo centrocampista "Frank" Balzerani, in breve rinominato Pjanic per la somiglianza sia fisica che di gioco con l'allora giocatore della Roma, i due giovanissimi "reatini" Andrea Giovannelli e Samuele De Grandis, la coppia di esperienza e doti tecniche formata dal terzino Simone Distaso e dal trequartista Giordanino Al Safadi, i centrocampisti Domenico Grisolia e Toto Minotti, le punte Radatti e Alex Di Battista. Il rafforzamento della rosa era cominciato già nel corso delle stagioni precedenti, con l'arrivo di Albertone Caci, Panta e Julien due anni prima, il portiere Poma e il difensore Diana l’anno precedente. Senza dimenticare “Psyco” De Cesaro, una roccia in difesa, giunto anche lui nel corso della stagione precedente. E un rinnovato Giannetto che di lì a poco avrebbe marcato più di venti gol quell’anno.

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 05 fotodigruppo

(foto di gruppo della rosa "quasi" completa prima di una partita)

Con gli innesti dell'estate 2016, la stagione cominciava sotto i migliori auspici, si era più che pronti ad assaltare il cielo. Ma un pre-campionato tentennante e la sconfitta alla prima di campionato a Montefortino, dimostrarono che qualcosa non andava. La squadra mancava di equilibrio e il vasto e talentuoso reparto offensivo (Al Safadi, Mulé, Giannetto e Radatti) era orfano di una prima punta pura, un centravanti che sapesse far salire la squadra e dare ordine lì davanti, ma soprattutto che sapesse fare gol. Beh, quasi incredibilmente, trovammo l'uomo giusto anche in quel ruolo quando, dopo poche giornate, si accasò tra le nostre fila Danilo Pomella, bomber indiscutibile del calcio laziale, che contribuì notevolmente alla cavalcata verso la vetta.

Grazie alle intuizioni del mister la squadra trovò equilibrio. Grazie alla dedizione e alla tigna di giocatori motivati, tecnicamente validi e atleticamente prestanti diventammo uno schiaccia-sassi, una macchina da gol, abbastanza stabile e in grado di sciorinare anche un bel gioco. Per farla breve, e per chi ha dimestichezza di numeri e qualità nel calcio laziale, ecco alcuni dei protagonisti di quella stagione: Poma, De Cesaro, Bonamassa, Di Staso, Pantanella, Cortini, Giovannelli, De Grandis, Diana, Caci, Bikou, Maiorino, Grisolia, Casavecchia, Lucchini, Balzerani, Mulè ,Vasselli, Al Safadi, Pomella, Radatti, Di Battista. Niente male per una Seconda Categoria! 

(festeggiamenti dopo una vittoria per 6-1 in casa)

Fu una cavalcata, un testa a testa con altre due squadre, il Corcolle e il De Rossi che poi risulterà vincente alla fine di stagione. Capimmo di essere forti e competitivi a poche giornate dal via, quando arrivò da noi il Corcolle, compagine di categoria che aveva iniziato a spron battuto, segnando molto. La nostra squadra entrò in campo convinta e profuse un buon calcio passando in vantaggio nel primo tempo. Ciò non bastò e il rientro del Corcolle, con un bel pareggio nel corso del secondo tempo, sembrò tagliarci gambe e fiato. Ma quando ci metti il cuore, difficilmente esci sconfitto. La consapevolezza della forza e della compattezza di squadra ci permise di chiudere con un netto 3 a 1 quella partita, con boato finale al gol di Mulè. Il De Rossi era una squadra fortissima, contro la quale però, almeno nel nostro fortino del Campo "Vittiglio" al girone di andata, dominammo in lungo e in largo. Fu il giorno dell'ormai celebre cucchiaio di Giordanino. Partita comandata e probabilmente tra le più belle mai giocate nella storia del calcio dell'Atletico San Lorenzo. Loro primi, noi ad inseguire. Andiamo in vantaggio in casa, poi sbagliamo un rigore a nostro favore e subiamo un’ingiusta rimonta. In quel momento si cementò maggiormente in noi la convinzione di potercela fare, perché avevamo menato le danze contro la prima in classifica e senza patemi d’animo, pur perdendo alla fine la gara con due giocate di quello che poi si rivelò uno dei migliori giocatori del torneo, il loro numero 10.

Sempre col De Rossi, al ritorno, invece toppammo clamorosamente la partita decisiva. Avremmo potuto raggiungere la testa del campionato, invece già la settimana precedente alla sfida si presentò male per noi e per Mister Marfurt. Nel giro di pochi giorni perdemmo due assi fondamentali del nostro gioco. Innanzitutto il nostro giocatore di maggior talento, ovvero lo stesso Giordano Al Safadi, infortunatosi malamente al ginocchio. E di lì a poco l’altra tegola: il nostro vice capitano Bob Bonamassa ebbe un problema familiare (ad onor di cronaca entrambi gli episodi ebbero un epilogo felice). Il morale era a terra e anche quel giorno il cielo pianse tutto il giorno e noi naufragammo in quel piccolo campo adiacente alla Caffarella…

Ma nulla fu perduto, la squadra con una serie di vittorie consecutive, con incredibili rimonte quasi tutte andate a buon fine, rimase sempre a pochissimi punti dalla vetta. Cuore, attaccamento, gioco. E' ancora nei nostri occhi la rimonta svanita a poche giornate dal termine contro l’Atletico Colleferro, con tripletta di Giannetto e il famoso gol sbagliato praticamente sulla linea dal nostro Lollo Diana. Se è vero che non vincemmo sul campo quel campionato conquistando il primo posto in classifica, riuscimmo però a disputare un torneo di vertice, a ridosso dei mattatori, fino in fondo. Totalizzando quasi 70 punti riuscimmo a essere inseriti tra le squadre partecipanti al successivo campionato di Prima Categoria, dimostrando a tutti che il calcio popolare non solo poteva partecipare ma poteva anche essere costruito per giocare bene, per vincere e per competere ai massimi livelli.

Quel cielo, assaltato, perseguito, agognato, in quel maggio 2017 venne finalmente raggiunto.

Lunga vita al calcio figlio del popolo.

 (continua, vai alla quattordicesima puntata o scorri le immagini) 

 

Qualche immagine della magica stagione dell'assalto al cielo

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 01 piazza 

(luglio 2016, foto di gruppo alla presentazione in piazza con passaggio di testimone tra Mister Proietti e Mister Marfurt)

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 02 amichevole

(amichevole pre-campionato, una formazione del nascente Atletico all'assalto) 

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 03 seck

(Abdou Seck, primo tesserato "rifugiato" dell'Atletico San Lorenzo) 

   

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 04 primaincasa

(la squadra sotto la curva prima dell'esordio in casa) 

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 06 allenamento

(festeggiamenti a fine di un allenamento per un gruppo forte e coeso) 

 

  zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 07 prepartita

(la squadra negli spogliatoi nel prepartita...) 

 

 zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 08 festeggiamenti

(... e a fine partita festeggiando la vittoria) 

 

(il tifo atletico durante una partita in casa nel fortino del Vittiglio)

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 09 tifoatletico

 (ancora tifo atletico con Marcellino alla tromba e i bambini in rossoblu) 

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 10 sottolacurva

 (festeggiamenti dopo una vittoria fuori casa per 2-1 a Colonna) 

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz giannetto

(Giannetto ne fa 4 al Montecompatri e si porta via il pallone a casa)  

 

(ultima partita del 2016, si celebra sotto la curva la vittoria in casa per 7-2 sull'OIR)

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 11 ariccia 

 (altra vittoria in trasferta, questa volta ad Ariccia, e si festeggia ancora)

   

 zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 14 fumogeni

(il Vittiglio si colora di rossoblu) 

 

  

(vittoria per 6-0 in casa contro Real Aurora, negli spogliatoi si festeggia così)

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 12 corcolle

(lo spogliatoio pronto a Corcolle) 

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 13 corcolle

(fine partita sempre a Corcolle, finisce 0-0 ma si festeggia comunque)

 

(ma che bello è... 1-0 sofferto sulla Roman in casa, e si festeggia così)

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 15 pittamiento

(si preparano gli striscioni per la sfida col De Rossi)

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 17 assalti

(il quartiere tappezzato per l'assalto al cielo...)

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 18 derossi

(striscione per Bob e Giordanino)

 

(battiamo l'ACDS in casa e si festeggia tutti insieme sotto la curva)

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 19 fotosquadra

(foto di gruppo prima di una partita) 

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 20 esultanza

(esultanza dopo una vittoria fuori casa sul campo della Romulea) 

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 21 tifose

(tifose rossoblu all'ombra di San Giovanni in Laterano)

 

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(scene di saluti e abbracci alla fine dell'ultima partita in casa) 

 

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz ruolino

(il ruolino di marcia dell'Atletico San Lorenzo durante il campionato 2016/2017) 

 

 (continua, vai alla quattordicesima puntata) 

 

 

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