La dodicesima puntata di "Veniam da San Lorenzo per scrivere la storia”, la nuova rubrica di storia sull'Atletico e dintorni. La nostra capitana Lulù ci racconta la nascita e i primi anni del basket femminile rossoblù.
(vai alla prima puntata per cominciare la lettura dall'inizio)
Belle Forti! Gli inizi del basket femminile.
di Maria Luisa Russo
Non sarà facile rimettere insieme tutti i ricordi legati a questi sei lunghi anni di basket femminile dell’Atletico San Lorenzo. Sono cambiate tante, tantissime cose. Tante le persone che anno dopo anno si sono susseguite, andando via o aggiungendosi a questo gruppo. Ognuna lasciando un pezzo indelebile nella nostra squadra. Qui si sono incontrate tante storie di vita, di giocatrici, di allenatori, di allenatrici, di tifose e tifosi che hanno contributo alla crescita costante ed esponenziale di una squadra nata così per gioco, quasi per caso.
Quando iniziò questa avventura, non sapevo cosa fosse lo sport popolare, non avevo mai ragionato sullo sport come strumento di integrazione, come diritto fondamentale per ogni essere umano, non mi ero mai troppo interrogata sul suo senso “politico”. Come tanti amanti del basket, mi divertivo con la mia squadra: vincevo, perdevo, festeggiavo, rosicavo, pagavo la mia quota di iscrizione e giocavo. Non avevo mai guardato oltre. Sentivo la potenza e l’importanza dello sport ma non ne avevo la consapevolezza. L’Atletico fu questo per me e per tante di noi. La possibilità di dare un senso a una passione, di provare a cambiare delle dinamiche di profitto ed elitarie di accesso allo sport, che prima erano inconsciamente accettate, con la proposta di un modello nuovo. Quello che nacque dalla voglia di giocare a basket di quattro cestiste alla ricerca di una squadra divenne una cosa più grande di quella che potevamo immaginare.
Raccontando i primi due anni dell’Atletico Basket Femminile, spero di riuscire a restituire la bellezza delle cose che nascono spontaneamente tra risate, riunioni infinite, litigate, allontanamenti, nuovi arrivi, momenti di sconforto e di felicità, che ti entrano dentro e ti cambiano la vita.
Nella primavera del 2014 io, Federica Zamprotta, Eleonora Policicchio e Paola Bruno ci aggiravamo per i campetti della capitale aggregandoci a gruppi per lo più di ragazzi, in attesa e con la speranza di ritrovare una nuova squadra femminile in cui giocare a basket! Ogni tanto scherzando avevamo pensato “perché non ne mettiamo su una noi?” ma poi non avevamo mai preso sul serio questa ipotesi! In quei mesi di “scampettate” decidemmo di mettere un annuncio su un forum alla ricerca di ragazze per creare un gruppetto con cui giocare e divertirci all’aperto. Con il tempo le ragazze iniziarono a rispondere all’annuncio. Il nostro punto d’incontro era Villa Balestra, il campo più scivoloso della storia, ma con un panorama mozzafiato. Tra le prime ragazze a rispondere e a venire ricordo una “certa” Lucilla: “Ah regà io non faccio un tiro a canestro da dieci anni”. Prese la palla, tirò dall’altezza del tiro libero e non toccò nemmeno il ferro! Giocava sempre con gli orecchini lunghi e guai a farglieli togliere e con le sue “vecchie” scarpe da basket, riattaccate con lo scotch e ogni tanto per terra ne trovavi un pezzo! Era proprio un personaggio, lo avevo capito subito, ma non potevo immaginare sarebbe diventata la Tigre dell’Atletico San Lorenzo! Una risorsa fondamentale per la nostra squadra, soprattutto senza più orecchini, con le scarpe nuove e una percentuale di tiro 100% nell’ultimo clamoroso anno cestistico delle rossoblù.
Dopo poco tempo Eleonora ci disse: “Oh sul forum ci ha contattato un certo Ianniello, ci chiede se siamo interessate a formare una squadra femminile di basket con l’Atletico San Lorenzo”. Non avevamo idea di cosa fosse, però l’idea della squadra ci interessava e allora decidemmo di incontrare questo Sergio Ianniello (che a sua insaputa divenne Agnello per i mesi successivi, visto che nessuno riusciva a pronunciarlo) e ci incontrammo il 25 aprile a San Lorenzo. Ricordo che quel giorno avevano organizzato un torneo di street basket in Piazza dell’Immacolata, dove io, Eleonora, Paola e Federica ci presentammo al famoso Sergio. Lui era molto impegnato e quindi scambiammo solo poche battute. Guardando quella piazza piena di ragazzi rimasi colpita da tutto l’entusiasmo, sentivo che sto Atletico c’aveva qualcosa di speciale e dentro di me mi convinsi che potevamo creare una squadra in una realtà interessante, con dinamiche diverse da quelle che avevo sempre vissuto e anche un po’ sofferto.
Dopo quel primo incontro Eleonora strinse sempre di più i contatti con Sergio e a settembre iniziò la folle avventura di mettere su la nostra squadra. Tutte le ragazze incontrate nei mesi precedenti furono coinvolte. Il primo allenamento si svolse in Via dei Sabelli 88, ai Cavalieri di Colombo, un campo all’aperto. Avevamo solo quello a disposizione e anche se tutte noi venivamo da un basket giocato su parquet e al coperto la cosa non ci fermò, anzi. La sfida di dover fare tutto da zero ci fomentava! Dopo il primo mese la squadra iniziava a formarsi, noi quattro, la “strana” Lucilla, una “certa” Bex, una ex collega che avevo sempre rincorso per farla tornare a giocare (sentivo che nascondeva delle perle cestistiche e non), Valentina Muto che conosceva bene il mondo dell’Atletico San Lorenzo. Da lì a poco si aggiunsero altre giocatrici: Valentina, Federica, Lorella, Laura, Mariana, Daniela. Soprattutto avevamo anche un coach: lo stesso Sergio Ianniello!
(uno dei primissimi allenamenti ai Cavalieri con le "pioniere" del basket femminile sotto lo sguardo di coach Ianniello e del Presidente)
Ci allenavamo sempre all’aperto e la cosa ci piaceva così tanto che neanche la pioggia ci fermava. Pian piano sentivamo di entrare a far parte di questa grande famiglia dell’Atletico San Lorenzo e così cresceva anche la voglia di inserirci sempre di più nel contesto e farci conoscere!
E così arrivò l’8 novembre 2014 quando fu organizzato l’evento “L’Atletico delle Donne” con tanto di street parade per le strade del quartiere (qui l’album fotografico dell’evento). Dal nulla, nel giro di due mesi, ci ritrovammo con fumogeni, bandiere e palloni a correre e a cantare cori che iniziammo a imparare proprio li. Eravamo state catapultate in qualcosa di speciale, di grande, di legami fatti di passione e di amore per San Lorenzo, da chi la viveva tutti i giorni. Noi eravamo appena arrivate ma avremmo di li a poco trovato il modo di cominciare ad amarla anche noi.
Per quel famoso 8 novembre eravamo riuscite anche a farci arrivare in tempo le tute della squadra ed eravamo tutte lì con le nostre uniformi rossoblù. Al momento della presentazione delle squadre salirono prima di noi le ragazze del calcio. Erano tantissime, facevano un casino assurdo, cantavano, si abbracciavano, urlavano al microfono cori e facevano ringraziamenti. Credo avessero vissuto una bella annata ed erano carinissime. Dopo di loro salimmo noi sul palco. Ci conoscevamo da pochissimo, eravamo tutte una vicina all’altra, ci passarono il microfono ma ognuna di noi lo passava a quella di fianco. Fino a che Paola prese coraggio e disse solamente un semplice “Grazie”. E niente… la squadra del disagio (come ci chiamiamo oggi) credo nacque proprio in quel momento. Ci fu una risata generale e da lì iniziò ufficialmente la nostra avventura.
Lo spirito festaiolo dell’Atletico San Lorenzo ci aveva pervaso e anche la voglia di iniziare a dare un contributo all’associazione. Iniziammo così a pensare al primo evento di autofinanziamento del basket femminile. Dopo gli allenamenti andavamo sempre al Bar dei Brutti a bere le “apette” (cicchetti ormai di tradizione per battezzare le nuove arrivate in squadra) e gli chiedemmo di organizzare con loro la gestione dell’aperitivo. Fu così che il 21 novembre 2014 si aprì la stagione dei nostri aperitivi atletici. Questi furono fondamentali per far crescere legami, soprattutto con i ragazzi del basket maschile con cui ci unimmo molto quell’anno. Spesso ci ritrovavamo tutti, insieme all’immancabile Sergio, a progettare e discutere su come portare avanti le cose. Quell’anno tra riunioni, aperitivi e le prime memorabili feste a Communia iniziò anche il campionato CSI. Il nostro campo di gara era rigorosamente all’aperto, ai Cavalieri di Colombo, nel cuore di San Lorenzo. Nel corso dei mesi si erano aggiunte ancora altre giocatrici come Nelly, Chiara e Raphaelle, direttamente dalla Francia e alta quasi due metri. Lei non aveva mai giocato a basket in vita sua, ma questo per noi era un dettaglio e dopo tre partite era titolare! Avevamo un buon numero di giocatrici e il campionato, con un Ianniello scatenato in panchina, fu comico ed emozionante allo stesso tempo. Avevamo delle palette segnafalli “homemade” da paura, un segnapunti di carta rubato non so dove, dei canestri con tabelloni di cartone su cui Bex tirava delle mine da tre favolose, il cronometro dei cellulari per prendere il tempo e un pubblico mai visto prima!
La maggior parte dei tifosi capiva veramente poco di pallacanestro, ma era meraviglioso. La cosa più difficile era riuscire a mantenere una certa serietà e concentrazione in campo, quando i tifosi urlavano all’arbitro frasi come “Arbitro, è fuorigioco!” oppure “Arbitro, con la Juve era rigore”. Erano sempre lì con birre, cori, bandiere e ci davano una carica incredibile. Il tifo è la cosa di cui ti innamori di più quando giochi con e per l’Atletico San Lorenzo. Nel pre-partita eravamo (e lo siamo ancora) emozionate più per la presenza dei tifosi che per la partita in se. Ancora oggi in tanti chiamano l’allenatore “mister” invece che “coach” ma sulle regole del basket un po’ sono migliorati. Quell’anno arrivammo a un passo dai playoff…
(la prima partita ufficiale ai Cavalieri con il tifo "calcistico")
Il primo anno del basket femminile dell’Atletico finiva con tanta voglia di fare e di migliorare! Finiva con giocatrici che andavano via e tante altre che arrivavano, tra queste Aleksandra, la nostra super Bulghy. Durante l’estate del 2015 io ed Emiliano Moncelsi, giocatore della squadra di basket maschile dell’Atletico, ci eravamo iscritti al corso per diventare di “allievo allenatore” e avevamo preso il cartellino. Emiliano ci aveva seguito già in diversi allenamenti e partite e così gli proponemmo di diventare il nostro coach per la stagione 2015/2016. Emiliano, alla sua prima esperienza da allenatore, decise di imbarcarsi insieme a noi in questo secondo anno.
Con la squadra maschile avevamo ideato una preparazione atletica davvero “popolare”. Correvamo dentro l’Università della Sapienza e tra le vie di San Lorenzo. E fu proprio lì che ci fermò Enrica, altra roccia della nostra squadra, che mi disse con un certo accento familiare: “Ma voi chi siete? Che state a fà?”. La settimana dopo era ad allenarsi con noi. Volevamo dare un messaggio al quartiere, dire che c’eravamo e attirare quanti più ragazze e ragazzi verso le nostre squadre e verso la realtà dell’Atletico San Lorenzo. Avevamo anche fatto dei volantini per invitare chi volesse venire ad allenarsi con noi e poi la sera con la squadra maschile uscivamo in giro per feste e cercavamo potenziali giocatrici e giocatori! Fu proprio così che portammo in squadra Alessandra e Francesca.
A ottobre avevamo già un numero di giocatrici che ci faceva prospettare la possibilità di partecipare nuovamente al Campionato CSI, e piano piano si aggiunsero nuove ragazze tra cui Valeria, altra colonna portante della nostra squadra, Marilena, Giulia e Nunzia rimaste anche loro per molto tempo e dando un contributo notevole non solo a livello agonistico, ma anche organizzativo. Si aggiunsero quell’anno anche Uxue, una ragazza dei Paesi Baschi in Erasmus a Roma, e Selene che non aveva mai giocato prima, ma con una mira pazzesca. E soprattutto si aggiunse Livia, la più giovane in quel momento di tutto l’Atletico. Aveva solo 17 anni. Tante delle ragazze che si aggiunsero in quell’anno oggi sono parte integrante del nostro gruppo!
Con l’inverno alle porte ci eravamo mosse per trovare un campo al chiuso e per pochi mesi riuscimmo ad allenarci nella palestra della Scuola “Borsi” di San Lorenzo per poi spostarci in zona Prenestina. Per una questione di spazi fummo costrette a uscire fuori da San Lorenzo, ma il nostro obiettivo comune era comunque per quell’anno riuscire a giocare le partite sul nostro amato campo dei Cavalieri di Colombo. E riuscimmo a farlo! Il 12 febbraio del 2016 iniziò il nostro secondo campionato CSI, il primo della carriera del coach Moncelsi (ancora l’ultimo al momento, lo avremo forse traumatizzato?) con la tanto desiderata, nonostante la distanza, trasferta a Sora! Per noi voleva dire solo una cosa: “tartufo”. Mangiarlo come se non ci fosse un domani. E così festeggiammo la nostra prima vittoria tornando a Roma a notte fonda, con la panza super piena e se non ricordo con Emiliano con la febbre a 38!
Questo secondo anno fu sicuramente quello in cui la nostra squadra si unì molto e formò quel nocciolo duro che poi proseguì saldamente per diversi anni. In poche andarono via dalla squadra l’anno seguente ma soprattutto fu l’anno in cui riuscimmo a muoverci per la prima volta anche a livello più politico. Prendemmo parte alla creazione di un dibattito con atlete di altre discipline sul tema della discriminazione e dei diritti delle donne nello sport e decidemmo di fare una serata con dibattito a Communia nel dicembre 2015. Da quella serata con il nome di Belle Forti! nacque l’idea di mettere su una rete con tante altre realtà di sport femminile dandoci altre occasioni di incontro. Il secondo appuntamento fu per il 7 marzo 2016 in Piazza del Popolo, il giorno prima dello sciopero femminista. Ogni atleta con le proprie compagne di squadra simulava azioni di gioco, avevamo con noi adesivi e volantini per far conoscere il nostro punto di vista. Noi ovviamente avevamo la palla da basket. Eravamo tante. Eravamo belle forti!
Fu un anno speciale, dove nonostante alcune sconfitte sul campo, avevamo avuto tante altre vittorie. Di certo eravamo molto unite, così unite e convinte di quello che stavamo facendo, che decidemmo che l’Atletico San Lorenzo Basket Femminile nella stagione sportiva 2016/2017 doveva iscriversi in Serie C, un campionato federale. Anche il mondo della Federazione Italiana Pallacanestro doveva conoscere e riconoscere le ragazze rossoblù e così fu (ma quella è un’altra storia che racconteremo più avanti).
(continua, vai alla tredicesima puntata o scorri le immagini)
Qualche immagine della storia del basket femminile
(una delle primissime partite ai Cavalieri di Colombo)
(scene dai primi allenamenti)
(clima atletico a fine partita negli spogliatoi)
(le prime ragazze del basket all'evento l'Atletico delle Donne, qui l’album fotografico della serata)
(messaggi in rossoblu sul palco del Nuovo Cinema Palazzo)
(con coach Ianniello al primo aperitivo al Bar dei Brutti)
(la squadra rossoblu nella famosa trasferta a Sora)
(scenette da un allenamento alla Scuola Borsi con Tigre che stramazza al suolo)
(la capitana Lulù tira la bomba)
(Super Bex)
(un allenamento del secondo anno con coach Moncelsi)
(atletiche in campo)
(giocatrici e tifose sugli spalti a fine di una partita)
(le squadre di basket maschile e femminile insieme ai Cavalieri)
(le atletiche Belle Forti! a Piazza del Popolo)
(foto di gruppo dell'iniziativa Belle Forti! del 7 marzo 2016)
(continua, vai alla tredicesima puntata)