Questa mattina un altro pezzo di memoria storica è stato cancellato. Nello stesso luogo in cui era stato già cancellato il ricordo di Patata, e a pochi metri da dove nei giorni scorsi la stessa sorte era toccata alla scritta per Salvo. Dopo le cancellazioni dello scorso ottobre dei murales dedicati agli Arditi del Popolo e in memoria di Carlo Giuliani su Via dei Volsci.
Questa volta è toccata alla storica scritta per Antò che da più di 10 anni ricordava un compagno, un lavoratore, un ragazzo morto in un incidente stradale mentre faceva una consegna, uno di noi. Una scritta che era ormai diventata parte del quartiere, che faceva da sfondo alla memoria urbana di San Lorenzo e della città.
Ancora una volta, sulla spinta di questo nuovo legalitarismo diffuso e in nome del “decoro” elevato a norma, si procede sistematicamente a cancellare la memoria dai muri di San Lorenzo senza curarsi minimamente del significato di quelle scritte, senza chiedersi perché sono comparse e perché si è scelta questa forma di espressione. Mentre nel frattempo in nome della speculazione e della gentrificazione si promuovono opere di street art sugli edifici di palazzinari vecchi e nuovi. Chi decide cosa è degno e cosa no? Siamo sicuri che così si preserva la memoria storica del quartiere?
Chi decide quali sono le priorità del quartiere? Mentre intanto il pezzo di muro di Villa Mercede crollato su Via dei Marruccini attende di essere rimesso in sesto da più di un anno. Mentre le stesse Mura Aureliane sono lasciate a se stesse in più punti, con puntelli e impalcature abbandonate qua e là.
Ciao Antò, continuerai a vivere nelle nostre lotte, e anche senza una scritta "ci mancherai ma per noi ci sarai sempre".







