Il dibattito sulla DAD è ampio e controverso. Ma intanto cosa si può fare di tangibile? I nostri istruttori del progetto "Una Scuola Atletica" invitano a delle possibili attività per superare questo momento.
Scuole chiuse o scuole aperte?
di Emiliano Moncelsi.
La DAD danneggia sicuramente l'educazione motoria, materia che contribuiamo ad insegnare nella scuola elematare Saffi del quartiere San Lorenzo con il progetto "Una scuola atletica". Ma non è la DAD in sè la causa del sedentarismo, dell'obesità, della dipendenza da videogiochi o delle sempre più evidenti difficoltà coordinative e motorie delle nuove, e a noi care, generazioni.
La zona rossa ha ridotto drasticamente la possibilità di muoversi e fare sport (oltre a cancellare le, già scarse, due ore settimanali di lezione), numerosi sono le voci che chiedono una ripresa delle attività sportive in sicurezza, squillanti quelle che ricordano la stretta correlazione tra l'esercizio fisico e la salute pubblica, noi ci uniamo a queste voci. Ma, come per la scuola, pare un po' incurante una risposta che semplifica le possibilità in un generico "riapriamo", e non può essere sufficiente.
Nel nostro piccolo abbiamo pensato a delle attività, nei limiti imposti dalla situazione, che forniscano occasione di giochi motori. Abbiamo, quindi, strutturato attività di esplorazione e apprendimento da fare insieme ai propri familiari nelle vie del quartiere di San Lorenzo senza la nostra diretta supervisione.
La ricerca di luoghi nascosti per i più piccoli e le più piccole possono riservare nuove occasioni di gioco in sicurezza all'aperto, per i loro genitori, nonni e zii, una riscoperta di un quartiere che è cambiato profondamente e rapidamente. Abbiamo immaginato a queste attività come a delle SFIDE, che proponiamo alle nostre classi, da fare in casa o in un parco o per le strade del quartiere (senza limiti e barriere). Ogni sfida affrontata fa guadagnare dei punti alla classe, chi avrà più punti alla fine della zona rossa arriverà prima, in un certo senso anche nella sfida alla pandemia, affiché queste bambine e questi bambini possano imparare a reagire alle difficoltà della vita, per quanto grandi possano essere.
Siamo convinti che ora sia di fondamentale importanza fare attività motoria, e, infatti, la società italiana di pediatria, afferma che "l’isolamento, la noia, la sedentarietà spingono a un maggior consumo di alimenti calorici favorendo il sovrappeso e l’obesità che a sua volta è un fattore di rischio per il COVID-19”. Annamaria Staiano, Vicepresidente SIP continua, dicendo che: “Uno studio condotto a Verona su 41 bambini affetti da obesità ha evidenziato, durante il lockdown, un incremento significativo del numero di pasti giornalieri e dell’assunzione di patatine fritte, carne rossa e bevande zuccherate, rispetto al periodo precedente la pandemia. Inoltre, è stato descritto un aumento significativo del tempo trascorso davanti allo schermo, associato ad una significativa riduzione dell’attività fisica" (https://sip.it/2020/11/26/covid-gli-effetti-indiretti-sui-bambini-salta-prevenzione-aumentano-diseguaglianze-e-disagi-psicologici-a-rischio-i-diritti, Pietrobelli A et al., Obesity 2020).
Invitiamo, in conclusione, tutti e tutte, da 0 a 99 anni, a fare un po' di sport o qualche passeggiata tutti i giorni: mantenersi attivi e sani aiuta ad essere felici
Seguite lo schema in figura, elaborato dai nostri istruttori: E' ORA DI INIZIARE LA SFIDA!