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17/05/2020

L'osteria del pallone: la parola a Giancarlo Giorgi

L'Atletico San Lorenzo, nel corso dei suoi ormai sette anni di vita, ha visto crescere vistosamente, accanto al numero di squadre iscritte ai vari campionati, anche il numero, e la qualità, del personale tecnico che quotidianamente allena giocatori e giocatrici rossoblu. Con la rubrica "L'osteria del pallone" diamo loro la parola: ci racconteranno le loro esperienze sportive, in campo e in panchina, i loro credo calcistici, cestistici e pallavolistici, le partite più belle che hanno disputato difendendo i nostri colori.

Oggi è il turno di Giancarlo Giorgi, l'anno passato allenatore degli Esordienti e attualmente responsabile dello staff tecnico della Scuola Calcio Popolare. A lui la parola.

 

Ciao Giancarlo, raccontaci la tua biografia sportiva, da calciatore e da mister.

Premesso che sono nato e cresciuto a Casale Rocchi, una borgata “agricola” tra la Tiburtina e la Nomentana, un piccolo paese nella città di Roma, dove giocavamo a calcio in piccoli gruppi, su strade non ancora asfaltate o sui prati a ridosso del fiume Aniene.
Il nostro giocare a calcio non era paragonabile a quello odierno dove ci sono comunque tanti campi di calcio, societa’ sportive, allenatori: in molte delle nostre case non c’era ancora la televisione e, non appena tornati a casa da scuola, uscivamo all’aperto, ed a calcio, specie nel periodo di vacanza, ci giocavamo dalla mattina alla sera, partite interminabili dalle 8:30 alle 18:00 del pomeriggio, con brevi interruzioni solo per il pranzo, dalle 13:00 alle ore 15:00.
Ho quindi iniziato nel 1967/68, a 13-14 anni con la categoria Allievi dell’Albarossa, storica polisportiva popolare di Pietralata (che meriterebbe un capitolo a parte per la sua storia ed i suoi successi).
Negli anni successivi, con altri miei coetanei, abbiamo creato la Polisportiva Casale Rocchi, partecipando a tornei di calcio Uisp, ed a campionati Figc di 3°, 2° e 1° categoria.
Nel 1980 ho terminato la carriera da calciatore, per iniziare quella da dirigente, ricoprendo la carica, e soprattutto la reponsabilità, di presidente della stessa Polisportiva.
Nel periodo1976/77, per la Polisportiva Albarossa, ho ri-organizzato con un grande amico, Massimo Terradura, tutto il settore giovanile: Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, con contemporaneo corso “non ricosciuto" di calcio per la formazione di ex-giocatori della Pol. Albarossa.
Il corso, articolato come oggi sullo studio e l’approfondimento della parte tecnica tattica ed organizzativa del gioco del calcio, con docenti titolati, che gratuitamente ci hanno traferito le loro conoscenze, fu concluso con una lezione magistrale impartita dall’allore allenatore della Roma, Gustavo Giagnoni.
Nel mio curricolum sono quindi presenti esperienze molto diverse tra loro, che però nel tempo mi hanno permesso di conoscere aspetti particolari e specialistici del mondo, dilettantistico e non, del calcio, con cui sono in contatto ormai da 52 anni, intervallati da pause prese per motivi di lavoro, che comunque mi hanno sempre riportato al calcio:
- da presidente, sono stato chiamato dal Comitato Regionale Dilettanti del Lazio, come componente della commissione regionale per l’elaborazione di proposte da inoltrare alla Figc per modifiche all’allora appena nata legge che doveva tutelare le società dilettantistiche nei passaggi di compravendita di giovani calciatori;
- da presidente dovevo, con il direttore sportivo, curare i rapporti con le altre società;
- da allenatore della squadra Giovanissimi (1° anno - 3°classificata) della Polisportiva Casale Rocchi ho potuto “vivere” come dal nulla apparente si costruiscono gruppi di gioco, assstendo all'impegno quotidiano che ha portato ad una crescita evolutiva pscicologica, tecnica e tattica, con i ragazzi, tra i tecnici e dirigenti, con i genitori e la stessa società. Sopratutto ho visto i rischi ed i pericoli che si creano quando non vengono più curati determinati valori fondativi di società sportive popolari.
- da allenatore in seconda della squadra Allievi – fascia B (1° classificata) della Lodigiani Adl, vincitrice del titolo regionale, ho sperimentato tecniche, tattiche e sistemi di allenamento sperimentali, oltre a vivere il rapporto con il mondo semi professionistico e professionistico del calcio.

 

Qual è il mister del calcio (del presente o del passato) a cui ti ispiri? Perché?

A me piace ricordare i “minori”:
Bagnoli, Mazzone, Scopigno, Maestrelli, Bianchi.
Uno degli aspetti fondamentale in generale e del calcio in particolare, è quello psicologico.

 

Qual è il calciatore più forte che hai allenato?

Diversi ragazzi:
N. 10 Spadoni (Ostia Mare) - N. 5 Agostinelli – n. 9 Alié (Atac)
N. 10 Di Girolamo (Serie D)

E quello che ti ha maggiormente impressionato?

Sono due dell’Atletico San Lorenzo, categoria Esordienti, “di prospettiva”:
N. 10 Giacomo - N. 1 Ciccio
ma devono allenarsi molto.

Il giocatore più forte con cui hai mai giocato?

N. 4, un centrale di centrocampo, D’Ottavi.

L’avversario più ostico da affrontare?

N. 9, un centravanti dell’Almas, un certo Massaccesi. In un torneo estivo, io giocavo stopper e feci una grandissima partita.

 

Cosa ne pensi della federazione a cui sono affiliate le nostre squadre del settore giovanile(Lnd)?Ritieni adeguati i provvedimenti di ciascuna federazione a sostegno delle squadre iscritte? Cosa cambieresti e cosa pensi debba fare una polisportiva popolare all'interno delle federazioni?

Le federazioni, così come gli enti di promozione sportiva sono stati sicuramente utili in passato, anche se spesso sono stati usati per parcheggiare personaggi trombati della politica locale e nazionale di tutti i partiti politici, oltre ad essere veicoli di corruzione riscontrata tra dirigenti sportivi coinvolti nella costruzione di opere pubbliche e strutture sportive, vedi le Olimpiadi di Roma del 1960, il carrozzone di Italia 90, i Campionati mondiali di nuoto, nella costruzione di piscine, ma anche in quella di piccoli impianti in altrettanti piccoli comuni italiani.
Le federazioni tutte sono gestite sia all’interno che tra di loro con particolare attenzione, al fine di non scalfire l’equilibrio interno e soprattutto tra esse.
Lo sport italiano ha bisogno di una grande ventata di aria pura, che liberi risorse e faccia realmente arrivare lo sport, quello vero, educativo, formativo, nelle periferie. E’ lo sport, perchè lo è da sempre, il veicolo per la crescita sana e lo sviluppo civile dei giovani.
Partecipare è la parola giusta, occorre partecipare alla vita delle faderazioni, e portare lì le nostre esperienze, al fine di realizzare uno scambio produttivo tra la gestione e la conoscenza sul campo, l’operatività.

Veniamo alla tua esperienza che da quest'anno ti vede supervisore delle attività del settore giovanile dell’Atletico San Lorenzo, con un occhio di riguardo per i nostri mister: la pandemia globale in corso ha bloccato la stagione a poco più di due terzi del suo regolare svolgimento. Che bilancio tracci della tua esperienza? E del lavoro compiuto dal settore, nel primo anno di passaggio ai campionati federali? Cosa terresti di quanto fatto quest'anno e cosa cambieresti o vorresti migliorare per la nuova stagione sportiva?

Premesso che per me è stato ed è un onore e piacere, far parte dell’Atletico San Lorenzo, il bilancio è positivo, in quanto anche gli errori commessi, sono sicuro non saranno ripetuti l’anno prossimo, o almeno saremo sicuramente in grado di riconoscere in tempo, in quanto già "allenati” sia come allenatori che come dirigenti, situazioni difficili che si creano durante la stagione sportiva. Ringrazio tutti per avermi sopportato quest’anno.Tutti gli allenatori ed i dirigenti delle singole squadre sono stati molto bravi a creare e fare gruppo, superando comunque la difficoltà del primo anno nei campionati Figc. Quindi terrei tutto e cercherei di migliorare, ma già ci sono conferme nelle persone scelte quest’anno come allenatori ed accompagnatori. Lavorerei sul completamento dello staff di ogni squadra, scegliendo con più attenzione empatica e tecnica le persone da aggiungere per completare i vari gruppi di direzione delle squadre.
Un ringraziamento speciale al personale tecnico e dirigenziale dei Pulcini, Primi calci ed Esordienti che ha fatto un lavoro straordinario con i ragazzi, non inferiori in campo nel confronto con tutte le altre squadre.
Il valore aggiunto può avvenire attraverso la formazione tecnica, tattica psicologica dei mister, ed organizzativa dei dirigenti, mantenendo però fermi i valori su cui si fonda l’Atletico San lorenzo.

 

Quale partita da mister dell’Atletico San Lorenzo ti è rimasta maggiormente impressa? Quali i successi che ricordi con maggiore piacere?

Giancarlo01

La gara degli Esordienti tra Futbol Montescacro e Atletico San Lorenzo vinta 1-4 fuori casa l’anno scorso e la vittoria del torneo Q44 di calcio a 5: 1° posto e 3° posto conquistato con i ragazzi della squadra degli Esordienti.

 

Quale metodologia di allenamento ti è più cara? Quale ritieni maggiormente efficace?

Allenare gradualmente, partendo dalla condizione iniziale di ogni singolo giocatore e quindi della squadra, curando il miglioramento della tecnica individuale, della tattica e della posizione in campo, della condizione atletica, per arrivare in modo naturale alla condizione migliore, ad una identità di squadra in cui ogni ragazzo comprende l’importanza del compagno vicino.
Ritengo a livelli di sufficienza tecnica, tattica e atletica che la condizione di serenità psicologica e il lavoro di crescita psicologica (accettazione di sè, sicurezza, paura di non sbagliare, sentire e riconoscere l’amicizia) sia l’aspetto fondamentale.

 

La tua federazione è in attesa di decidere cosa fare dei campionati in corso. Come ritieni si debba ripartire l’anno prossimo?

Vediamo! E’ sicuramente una situazione completamente nuova. Noi dobbiamo utilizzare questo tempo per organizzare e prepararci al meglio.
Credo che i campionati inizieranno con ritardo, a novembre o forse più in là: bisognerà vedere come ed in che modo ripartiranno le scuole, dove la didattica verrà effettuata con modalità completamente nuove.

 

Per finire un augurio che ti senti di fare al settore giovanile in vista della prossima stagione.

Confermarci:

- i dirigenti della Polisportiva, attraverso l’apertura di una sede sociale e la regolamentazione dell’uso dei campi dei Cavalieri di Colombo a partire dal campo di calcio a 11;

- gli allenatori ed il gruppo dei dirigenti di ogni squadra, attraverso la formazione, la creatività e liberta di esprimersi e fare esprimere i ragazzi, oltre a curare il rapporto collaborativo dei genitori;

- i ragazzi e le ragazze, che, anno dopo anno, acquistano consapevolezza di essere la parte migliore del progetto dell'Atletico San Lorenzo.

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